Firefox, Linux e i problemi con HTML 5

Sì, sta per finire un amore. Ho sempre amato Firefox e l’ho sempre utilizzato come browser predefinitio, ma siamo realisti: purtroppo la comunità di sviluppo non è più in grado di stare al passo coi tempi. L’utilizzo di applicazioni che implementano HTML5 (come ad esempio Hootsuite o gli ultimi video dell’Apple MacBook Air) non è soddisfacente con Firefox. Se poi si tratta di Firefox installato su Linux, l’esperienza a volte diventa un vero incubo. Addirittura, se (usando Firefox in Linux Ubuntu) visualizzo il video di cui sopra e apro contemporaneamente, in un’altra scheda, Hootsuite, la pagina mi rimane vuota, come si vede nell’immagine qui sotto. Mi sembra che Firefox sia destinato a finire, in compagnia di Explorer, nel dimenticatoio, mentre Chrome e Safari saranno i futuri dominatori del mercato dei browser. Stesso discorso per Linux: sono un grande fan dell’open source, ma se non ci saranno grandissime compagnie a sponsorizzarlo (come avviene con Google nei confronti di Android in campo mobile) l’esperienza degli utenti del pinguino non sarà mai a livello di Mac OS X e di Windows 7.

UPDATE: Per par condicio devo dire che anche Chrome ha i suoi bei problemi su Linux, ad esempio guardando il video del nuovo MacBook Air (v. link sopra) i controlli di avanzamento vengono mostrati solo in fullscreen, mentre la home page Apple, se viene raggiunta con il link diretto ha tutti i link non cliccabili (nessun problema se invece si arriva alla home venendo da un’altra pagina del sito Apple). Però bisogna dire che Chrome per Linux esiste da poco tempo, e che il problema dei comandi nel video probabilmente è legato al plugin Totem (Firefox su Ubuntu utilizza un diverso plugin, MPlayer).

UPDATE 2: Il Problema dei link non cliccabili in Chrome era probabilmente una imperfezione nel codice del sito Apple, visto che ora è risolto (quindi la colpa non era di Chrome ma del web designer).

La devastante situazione se si prova a aprire, con Firefox 3.6, Hootsuite mentre è in riproduzione un video HTML5
Con Chrome, invece, va molto molto meglio!

LinkedIn parla italiano

Una delle caratteristiche che possono frenare la diffusione di un social network in una determinata area geografica è la carente localizzazione, ovvero il fatto che il servizio non sia fruibile in una determinata lingua. Questo limite è significativo anche nel campo dei social network professionali, utili soprattutto a coloro che hanno bisogno di costruire una rete di contatti legata alla propria attività lavorativa.

In Italia i due più diffusi social network professionali sono LinkedIn e Xing. LinkedIn è il numero uno del settore a livello mondiale e fino ad oggi era tradotto solo in quattro lingue, mentre Xing è forte soprattutto in Europa e da molti anni è disponibile in ben 16 idiomi.

Ora anche dalle nostre parti Xing potrebbe perdere terreno nei confronti di LinkedIn, visto che il social network americano ha allargato il servizio alla lingua italiana. Inoltre è stato reso disponibile il portoghese, lingua importante soprattutto in America Latina, dove è parlato da circa 200 milioni di persone, la maggior parte delle quali residenti in Brasile.

Una caratteristica interessante di LinkedIn è il fatto che con un unico account è possibile creare più profili in lingue diverse, fino a un massimo di 41. Per farlo è sufficiente cliccare sul link “Profilo”, collocato in alto, e andare alla pagina “Modifica profilo”. Quindi, cliccare sul link “Crea il tuo profilo in un’altra lingua” collocato a destra. Tutti i tuoi profili saranno automaticamente collegati.

Ubuntu Netbook Remix

Per chi ha esigenze di connettività anche quando si trova fuori dall’ufficio, i netbook come l’Asus eeePC o l’Acer Aspire One rappresentano un ottimo compromesso tra i più ingombranti notebook e i meno flessibili smartphone. Quando uscirono i primi netbook,  i sistemi operativi disponibili erano l’ormai vecchio Windows XP (Vista è troppo pesante per un netbook) o alcune distribuzioni Linux “minoritarie” (come Xandros) che non hanno quindi alle spalle una grossa comunità di sviluppo.

Ormai la situazione è nettamente migliorata sia sul fronte Microsoft che Open Source: nel frattempo infatti è uscito Windows 7, che come tutti sanno è meno assetato di risorse mentre Ubuntu, la più famosa e attiva distribuzione Linux, (basata su Debian e con repository sempre aggiornatissimi) è uscita in una versione appositamente dedicata ai piccoli schermi dei netbook: si tratta di Ubuntu Netbook Remix.

La differenza principale rispetto alla versione standard di Ubuntu è nel menu di avvio, che in pratica occupa tutto il desktop con una serie di tab e di icone grandi e quindi ben visibili anche su monitor di ridotte dimensioni. Inoltre si tratta di un sistema operativo che richiede pochissimo spazio su hard disk, perfetto quindi anche per i primi eeePC 700 G4, con ssd da 4 gigabyte.

Ubuntu Netbook Remix è molto stabile, essendo basato su Ubuntu ha una grandissima disponibilità di driver: probabilmente potrete collegare tutte le vostre periferiche scoprendo con piacere che già funzionano senza dover installare nulla, come è successo con la mia Vodafone Internet Key prodotta da Huawei.

L’altro vantaggio è che Ubuntu (e quindi anche la versione Netbook Remix) ha dei repository (archivi di programmi che è possibile scaricare e installare) veramente molto forniti, in pratica sarà possibile trovare qualsiasi software Linux in versione già ottimizzata per la distribuzione Ubuntu e installarlo con un paio di click.

Chi preferisce KDE al posto di Gnome come ambiente grafico, può dare un’occhiata a Kubuntu Netbook Remix, ovvero la versione di Kubuntu per Netbook. La caratteristica del Netbook Remix, rispetto alla versione standard di KDE, è che l’interfaccia Plasma Netbook shell prevede due schermate: una per il lancio di applicazioni (come in Ubuntu Netbook Remix) e l’altra dedicata ai widgets (caratteristica importante di KDE 4). Di seguito i due screenshot relativi.

Differenze sociali tra gli utenti di Myspace e di Facebook

In questo articolo la ricercatrice etnografica Danah Boyd indaga le divisioni di classe nella società americana attraverso Facebook e MySpace.

Secondo l’articolo, Myspace sarebbe preferito dai ragazzi della “working class” e dai liceali, Facebook invece sarebbe il social network più usato dai giovani di “buona famiglia” e dagli studenti universitari.

L’articolo è del 2007 e da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, guardandosi intorno è facile capire che Facebook è diventato il social network più “mainstream” mentre Myspace viene usato in particolare da creativi e musicisti (vista la maggiore facilità nell’inserire contenuti grafici e audio nel profilo personale).

Forse però in parte i risultati della ricerca di Boyd sono ancora parzialmente validi. Al pubblico di internet il verdetto.

Blackberry Storm, scrittura QWERTY e lo schermo cliccabile

Chi fa un mestiere legato alla comunicazione sa bene che a volte siamo costretti a inviare una nota o un comunicato al volo, in modo inaspettato mentre ci troviamo in mobilità, lontani dall’ufficio: in quei casi disporre di una comoda tastiera QWERTY, e poter scrivere e inviare testo direttamente dal telefono senza bisogno di aprire e accendere il PC è veramente una gran comodità.

Quando è uscito il Blackberry Storm sono rimasto inizialmente perplesso: da sempre i terminali RIM sono dedicati all’utenza business, per cui assume grande importanza la possibilità di poter digitare testo agevolmente, considerando soprattutto il fatto che l’applicazione che ha reso famosi i dispositivi Blackberry è il sistema di e-mail in tempo reale.

Ma in realtà lo Storm dispone di una feature di cui nessuno ha ancora parlato e che oggi ho avuto l’opportunità di provare dal vero: è quello che si potrebbe definire “schermo cliccabile”: in pratica il display non è fissato al corpo del cellulare ma è mobile, esattamente come lo sono i tasti di un normale cellulare; è come se lo schermo fosse un unico grosso tasto, che premendo indietreggia leggermente e “fa clic”.

In pratica “toccando e basta” si seleziona l’icona del menu, invece premendo si fa “click”.

E qui torniamo al discorso iniziale, quello della digitazione del testo, perché la cosa è particolarmente utile in modalità scrittura: mettendo lo Storm in orizzontale (la posizione è rilevata da un accelerometro come sull’iPhone) si usufruisce di una comodissima tastiera qwerty, facendo scorrere il dito la lettera si illumina, ma solo quando faccio fisicamente “click”, facendo “indietreggiare” lo schermo, la lettera è davvero selezionata: ciò in pratica evita la possibilità di errori e rende la digitazione davvero comoda e intuitiva, molto di più che sull’iPhone o sugli HTC Touch, dove la lettera viene selezionata solo al rilascio, ovvero quando sollevo il dito: quest’ultimo è infatti un metodo meno intuitivo.

Tenendo invece il telefono in verticale posso scegliere tra due tipi di tastiera, selezionabili da menu: la prima è di tipo Sure Type, cioè con due lettere per tasto disposte secondo lo schema qwerty: in pratica come quella che si trovava “fisicamente” presente sul Blackberry Pearl. La seconda è una normale tastiera “multipressione”, cioè quella che siamo abituati a vedere sulla maggior parte dei cellulari.

UPDATE: Con le successive modifiche al sistema operativo è diventato possibile scegliere la tastiera QWERTY completa anche in modalità verticale, però è abbastanza scomoda da usare (nettamente più scomoda ad esempio di quella di iPhone).

OpenOffice.org 3!

È arrivato finalmente OpenOffice.org versione 3.0, liberamente scaricabile dal sito www.openoffice.org, anche in italiano, nelle versioni per Windows, Mac e Linux (pacchetti deb e rpm).

UPDATE: la versione in italiano è stata spostata (giustamente) sul sito della comunità di sviluppo italiana: it.openoffice.org

Per chi non lo sapesse, OpenOffice.org è una suite da ufficio open source (quindi software libero, gratuito e con codice pubblico per gli sviluppatori) che comprende i vari programmi che siamo abituati a vedere in Microsoft Office, ovvero un word processor (simile a Word), un editor di presentazioni (simile a Power Point), un foglio di calcolo (simile a Excel) e altro… tutto gratis!

Oggi, con la versione 3, OpenOffice.org apre anche i documenti di Office 2007 (Office 2008 su Mac), ovvero i documenti Open XML con estensione docx, pptx etc.

Tramite un apposito plug-in è inoltre possibile aprire e modificare addirittura i pdf!

L’unica mancanza rispetto a Office di Microsoft? Un programma di posta e calendario (analogo di Outlook), ma anche per questo esiste l’ottima alternativa, anch’essa open source, rappresentata da Thunderbird, programma di posta realizzato da Mozilla (la stessa fondazione che ha creato Firefox) a cui è possibile aggiungere funzionalità di calendario/agenda/organizer attraverso il plug-in Lightning.

UPDATE: se non volete appesantire Thunderbird con il plug-in Lightning, è disponibile anche la versione stand-alone di questo PIM (personal information manager), il programma (sempre della Mozilla Foundation) Sunbird (da cui Lightning deriva). Anche Sunbird ha agenda, calendario, organizer etc. In questa pagina (in inglese) le principali differenze tra Lightning e Sunbird, e consigli per capire quale dei due è più adatto alle proprie esigenze.

Nuove funzioni per le immagini in MySpace

Finalmente, anche nella versione italiana di MySpace è possibile caricare più foto contemporaneamente. Prima le foto potevano essere uploadate soltanto una alla volta. Negli ultimi mesi Facebook, che già disponeva di questa funzione, si era distinto perché, secondo le statistiche, era diventato il primo sito di photo sharing al mondo, battendo anche i servizi specializzati in questo campo, come Flickr.

Modulo di caricamento multiplo delle foto
Modulo di caricamento multiplo delle foto

Ora Myspace si mette al passo della concorrenza, e inserisce anche un’altra funzione molto importante: le finestrelle da cui è possibile copiare l’URL della foto e, soprattutto, il codice “embed”, cioè quello che permette di inserire immagini nei commenti e nel profilo anche se non si conosce l’html (cosa che era già possibile con i video di MySpace TV).

Box con url della foto e codice per l'embed
Box con url della foto e codice per l'embed

La cosa che non capisco, è perché alcune funzioni arrivino prima nella versione internazionale di MSpace, e soltanto dopo nella versione italiana: ad esempio siamo ancora in attesa di poter disporre dei nuovi account da videomaker, da attore, da politico etc., che nella versione inglese si aggiungono ai già collaudati account personali e per musicisti.

Sono tornato

Dopo un “periodo di prova” nel nuovo lavoro, sono tornato dove ero prima. In pratica ho curato solo la fase di start-up del nuovo progetto. Per chi volesse curiosare, i dettagli sono qui: www.suamiseafood.com.

UPDATE 12/09/2008: Ho notato che il sito ormai è un po’ cambiato rispetto a come l’avevo impostato io… auguro ai ragazzi di Suami buon lavoro!

La sua novità

La novità e la grandezza di Gianfranco Funari risiedono, in ultima analisi, in una caratteristica: aver inventato un format, una formula. Come tutti gli innovatori, è stato criticato, attaccato ed emarginato. Ma ha difeso la sua idea. Una televisione lontana dalle formule e dai rituali della prima repubblica. Più urlata, certo, ma anche terribilmente vera. E per questo non spazzatura. Un format. È quello che vorrei trovare anche io.

Ho cambiato lavoro

Ho cambiato lavoro, ieri il primo giorno nel nuovo posto. Sono tornato dall’Umbria a Roma, in un settore quasi totalmente nuovo per me (food). Nuove sfide, nuove responsabilità e tanto da fare. Farò pochissima attività come ufficio stampa, ma molta di più a livello di marketing, advertising e PR. Inoltre avrò un ruolo nella società che mi porterà ad avere anche mansioni non direttamente correlate alla comunicazione d’azienda. Ce la metterò tutta. Prometto di aggiornare la pagina del mio profilo personale entro breve, magari quando riuscirò a trovare un po’ più tempo…