Nella mia attività di relazioni pubbliche e marketing mi è capitato di sfruttare i vantaggi offerti dal social networking online.
Devo ammettere che, quando il pubblico target è costituito per lo più da soggetti che utilizzano internet regolarmente, l’adozione di questi mezzi è molto utile per la promozione di prodotti, servizi, enti e associazioni.
Infatti la particolarità dei servizi di social networking è costituita dal fatto che tutte le maggiori piattaforme contemplano sistemi semplificati per l’aggiunta di “amici” o “contatti” e per l’interazione con essi (messaggistica, invio di commenti, invito ad eventi, distribuzione di contenuti multimediali etc.).
Facebook e MySpace sono i due maggiori SNS (social network service), ne voglio parlare più diffusamente in un post separato.
Quello che vorrei sottolineare qui è che ce ne sono molti altri, alcuni generalisti come i due sopra citati: Hi5, molto presente in America Latina, Friendster, popolare in Asia, Orkut, servizio di proprietà di Google, Bebo, acquistato da AOL, etc.
Non bisogna dimenticare poi che esistono SNS che si rivolgono ad un particolare pubblico: ad esempio i servizi di networking professionale come LinkedIn, Xing e Viadeo. Il limite di queste reti è che nel Belpaese sono ancora pochi i professionisti che utilizzano e prendono sul serio il networking online come mezzo per il recruiting o per l’estensione del proprio portafoglio di contatti.
Da non dimenticare i social network incentrati sul media sharing come Last.fm (musica), Youtube (video), Flickr, Photobucket e Slide.com (immagini). Eh già, i servizi di questo tipo, nati per la condivisione e la fruizione di contenuti multimediali, ormai contemplano caratteristiche tipiche del social networking, come la possibilità di creare profili personali on-line e di interagire con gli altri utenti.
Una pratica che mi ha appassionato parecchio negli ultimi tempi è il microblogging, con servizi online come Twitter, Jaiku e Plurk. La cosa che differenzia questi servizi dai blog tradizionali, oltre alla brevità del post, è il fatto che queste piattaforme comprendono funzionalità dedicate alla socializzazione (un limite che, nei blog, è aggirato tramite l’adozione di blogroll, feed, trackback, ping etc.).
L’ultima frontiera, molto interessante per chi fa comunicazione per aziende, associazioni ed enti, è costituita dai servizi che permettono di creare da zero un proprio social network particolare e personalizzato, come Ning, SnappVille, CollectiveX e KickApps.
Sicuramente l’elenco è incompleto… vi invito a segnalare, nei commenti, altri SNS che non ho citato.
Come sapere quali sono i social network più popolari? Un buon inizio è farsi un giro tra le statistiche di Alexa. In questa pagina di Wikipedia, inoltre, è possibile fare un’indagine comparativa in base al numero di iscritti, alla tipologia e alle aree geografiche di maggior diffusione.
Una risposta a “I principali social network service”
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